La nostra storia
Era il 1975, in America Bill Gates e Paul Allen danno vita ad Albuquerque (Nuovo Messico) alla società Microsoft Company, per produrre software. Termina la guerra del Vietnam, iniziata ufficialmente nel 1955, dopo aver segnato la vita e la morte di milioni di americani e inorridito il mondo. In Italia nasce Gardaland, il primo parco stabile di divertimenti. Al cinema esce “Amici miei”: che cos'è il genio?
È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione» commenta così, la voce fuori campo, ogni volta che l'allegra brigata fiorentina di “Amici miei” si appresta a mettere in opera uno scherzo o una "zingarata”.
E a Cesena, a 15 chilometri dal mare, nella vecchia casa che Terzo ha avuto in eredità dagli zii adottivi c’è una famiglia come tante, un babbo che lavora come frigorista in un’azienda che conserva la frutta per l’esportazione, attività molto fiorente in quegli anni in tutta la Romagna in cui svolge le più svariate attività come manutentore, fabbro, idraulico, inventore e realizzatore di opere adatte ai vari fabbisogni dell’azienda.
Una mamma, Giuseppina, detta Pina già con la vocazione dell’ospitalità, avendo a disposizione una casa con un paio di stanze vuote dove vivevano i vecchi zii da qualche anno le destina a pensionato ospitando giovani studenti delle scuole superiori che hanno la necessità di risiedere a Cesena per la troppa distanza dalla propria abitazione oppure altri provenienti da paesi lontani come Gran Bretagna o Stati Uniti d’America venuti per imparare la lingua o anche giovani lavoratori a cui occorre una stanza in cui risiedere durante la settimana lavorativa.
Insomma una casa sempre piena di persone, di giovani, di vita a cui si aggiungono le due ragazze di casa: Paola di 18 anni e Graziella di 14.
Giuseppina proviene da un piccolo e sperduto paese nella Valle del Savio, Careste di Sarsina, oggi disabitato, con alle spalle un’infanzia complicata dalla miseria, vissuta in pieno periodo bellico e un’adolescenza segnata da privazioni e sacrifici, le sorelle più piccole da accudire mentre i genitori braccianti, sono impegnati a mettere insieme il pranzo con la cena.
Ancora giovanissima viene mandata presso una famiglia benestante di Cesena a ”servizio” cioè ad espletare le faccende domestiche, è qui, in città che conosce Terzo col quale ben presto nasce un grande amore ancora vivo tutt’oggi dopo oltre 70 anni. In città la vita è molto diversa, c’è lavoro, ci sono opportunità, siamo in pieno boom economico.
In casa entrano con i proventi delle rette dei ragazzi a pensione e lo stipendio di Terzo i primi elettrodomestici, la prima automobile. Anche Pina che porta le bambine al mare con la SITA sogna la libertà e l’emancipazione e vorrebbe anche lei un’auto ma per una donna guidare è ancora considerato sconveniente così di nascosto da Terzo consegue la patente, lui si arrende a tanta intraprendenza e arriva la prima cinquecento!
Ma Pina non è soddisfatta, vuole qualcosa in più. L’estate è lunga, le bambine crescono e la casa si svuota dai pensionati così decide di fare la stagione al mare, prima in un hotel poi presso il ristorante “Casa delle Aie” a Cervia da dove arrivano tante soddisfazioni, ma rientrare stanche a tarda notte non è proprio molto salutare, le strade sono pericolose, il colpo di sonno sempre in agguato e poi la famiglia a casa senza di lei, insomma non è il massimo. Ottiene l’incarico per qualche supplenza nelle cucine di asili ma niente di fisso.
Il turismo in riviera si è sviluppato enormemente dalla la fine della seconda guerra mondiale ma gli anni sessanta e settanta sono quelli che stanno assistendo ad un periodo di grande crescita, di grande espansione popolare.
Così mentre per le famiglie italiane le vacanze al mare diventano un obiettivo ed una piacevole consuetudine, in Romagna si coglie l’attimo e tante famiglie di braccianti, di agricoltori, di gente comune lascia le proprie occupazioni nei luoghi d’origine e si trasferisce in riviera per aprire attività che puntualmente si trasformano in ottime opportunità. Le proverbiali ospitalità e cucina Romagnole si mostrano al resto dell’Italia, all’Europa.
Ed ecco che il sogno può diventare realtà: a Tagliata di Cervia c’è un hotel che farebbe al caso, che potrebbe diventare il lavoro per tutta la famiglia a cui ormai da tanto tempo Pina pensa.
L'affitto è piuttosto alto e la località è un po’ marginale rispetto alle vicine più in voga come Cervia o Milano Marittima o Cesenatico ed anche abbastanza lontana dal mare, circa 400 metri ma la struttura è piuttosto nuova e funzionale all’attività. Tante notti scorrono lente e insonni ma poi i progetti, le speranze si avverano, c’è l’accordo e si parte per l’estate 1975.
Giuseppina il pilastro di casa, si occupa di tutto: la spesa, la gestione, i dipendenti, l’accoglienza, le telefonate, tutto sotto la sua supervisione: una cuoca pazza ma brava in cucina, Paola alla reception e al bar nei momenti liberi dagli studi per la maturità, Graziella in sala a far la cameriera e Terzo, dopo il lavoro, ad espletare, per fortuna ancora le poche incombenze fiscali.
I tre anni di contratto volano. Le estati cominciano presto, Giuseppina apre a primavera anche solo per due persone tanto con pochi clienti può gestire lei stessa pure la cucina. La nonna Paolina, mamma di Pina, qualche volta scende da Sarsina e rimane a dare una mano.
Nel frattempo, attirati dalle ragazze cominciano a girare per casa delle facce nuove, giovani figure in cerca d’amore: Valerio, un giovane ingegnere che anni prima aveva frequentato il pensionato di Pina a Cesena torna per un saluto e conosce per la seconda volta la Paola ormai una ragazza e in breve tempo si fidanzano.
Marco invece va ancora a scuola, durante l’inverno conosce Graziella, d’estate fa il cameriere in un hotel a Cesenatico e alla sera con la sua rombante moto viene all’hotel California per passare qualche ora insieme a lei.
Alla scadenza del contratto si riesce ad avere un prolungamento di un altro anno, l’estate del 1979 però sarà l’ultima. In quell’anno, nei primi giorni d’agosto Graziella con mille difficoltà riesce ad assentarsi per un week-end per recarsi a Bari dove nel frattempo Marco giurerà fedeltà alla patria. Finita la stagione Pina e Terzo si mettono sulle tracce di una nuova opportunità, le occasioni non mancano, bisogna scegliere.
In Viale Milazzo vedono questa pensione: l’Ondina, un albergo nato in fretta come tanti nel 1963 con materiali e sistemi che risultano già vecchi dopo solo 17 anni, le finestre del terzo piano in ferro sono piene di ruggine, quelle di legno delle camere del primo e secondo piano non riescono già più a chiudersi ermeticamente, i muri sono ricchi di sabbia e poveri di cemento, non esistono le fogne e i vecchi proprietari se ne sono andati con la boria del risentimento lasciando tutto in un’indicibile caos.
Loro erano stati i costruttori e i primi proprietari ma dopo alcune stagioni avevano dovuto vendere e rimanere solamente come conduttori. Insomma l’affare non è accompagnato da buoni auspici ma il posto però è bello, il mare è a due passi, il Viale Milazzo piuttosto centrale alla località, non mancano i servizi presenti tutti attorno.
Pina e Terzo si rimboccano le maniche, ancora una volta e provano e rendere idoneo ed ospitale il locale. Arriva la Pasqua del 1980 ed è già un successo. Entrano per la prima volta nuovi clienti, altri già abituali si adattano in fretta e con piacere alla nuova gestione, altri clienti già affezionati alla signora Pina e alla sua famiglia abbandonano l’hotel California a Tagliata per seguirli nella nuova avventura a Cervia.
Nel frattempo Paola e Valerio si sono sposati e alla fine dell’estate del 1979 è nata Elena, la primogenita, ora lavorare con una figlia da accudire diventa un po’ più complicato in particolar modo nel 1982 quando una terribile malattia colpisce la bimba di appena 3 anni mentre la mamma è in dolce attesa di Gabriele. Il mondo crolla sulla famiglia ma poi anche questa terribile battaglia alla fine sarà vinta.
I 4 anni di contratto passano in un attimo e i proprietari, ormai anziani, vedono in questa laboriosa famiglia una sicura opportunità a cui cedere la proprietà e propongono l’acquisto. Questa opportunità è molto allettante, diventare proprietari è una chimera, un sogno proibito a cui non ci si può sottrarre. Le condizioni sono abbastanza buone anche se le rate dureranno per parecchi anni. Unico problema il matrimonio già programmato di Graziella e Marco.
Il grande passo dell’acquisto mette un po’ i bastoni fra le ruote ai due futuri sposi che smettono di cercare una casa e si accomodano per qualche anno ancora in casa con i genitori. I vecchi proprietari, come regalo di nozze, offrono il pranzo nel miglior ristorante di Cesena.
Il grande passo è fatto, ogni estate si lavora bene, si pagano le rate e in inverno si apportano le modifiche e i rinnovamenti che l’attività richiede. Persone fantastiche transitano sotto il tetto dell’Ondina, il lavoro è duro ma con la salute, il sorriso e il buon umore si supera ogni problema. Anche quando l’8 luglio 1989 compare in Adriatico la “mucillagine” e sembra che tutto possa crollare. Da Trieste a Pescara il nostro mare è ricoperto di un manto vischioso. Presidente del Consiglio è Giulio Andreotti, assessore regionale al turismo Giuseppe Chicchi ex sindaco di Rimini.
E’ come uno tsunami, viene vietata la balneazione anche se le analisi microbiologiche non evidenziano cambiamenti nelle acque che, anzi si rivelano buone come i continui bollettini della regione evidenziano. Nel mese di luglio si dimezzano le presenze e ci vorranno anni per recuperarle. I vecchi proprietari intuiscono le difficoltà e acconsentono allo slittamento della rata del 1989 all’anno successivo.
Nel frattempo Elena ha avuto due nuovi fratellini: Gabriele nato appunto nel 1982 e Claudio nel 1986, babbo Valerio ha avuto un posto di lavoro lontano da casa e così tutta la famiglia di Paola si trasferisce a Santa Maria Maddalena in provincia di Ferrara e lascerà per sempre la Romagna. Terzo e Marco hanno la loro occupazione a Cesena e quando terminano il loro turni sono in hotel a dare una mano a Pina e Graziella.
Nel 1994 nasce Andrea Giulia, nel 1997 Alice. Anche per Graziella e Marco diventa complicato conciliare i propri ritmi di lavoro con la famiglia che cresce e ventilano l’opportunità di abbandonare ma, anzichè lasciare nel 2000 si raddoppia! Sul lato a monte dell’Ondina c’è un altro hotel, il Milazzo, nato probabilmente a cavallo degli anni cinquanta del novecento come pensione con 5 camere poi ristrutturato e ampliato nel 1982 da un noto imprenditore cervese che lo aveva acquistato per dare un lavoro a sua figlia portando i piani da uno a quattro e le camere da 5 a 26.
La figlia lo gestisce per 2 anni ma poi rinuncia, si susseguono diversi gestori e poi, decide di rivendere.
Alla signora Pina ormai diventata la nonna Pina parte nuovamente la pazza idea: “ma ci pensate? Potremmo abbattere la recinzione e farlo diventare un grande ed unico hotel!” Il nonno Terzo non fa obiezioni, Graziella è scettica, Marco entusiasta, accarezza l’idea di abbandonare, dopo 20 anni il suo lavoro che lo tiene lontano durante l’estate dai suoi amori e fantastica di ritornare a fare ciò che amava da ragazzino quando studente in estate faceva le stagioni come cameriere. Pondera bene costi/benefici a carattere personale e famigliare e da il via libera all’operazione.
L’hotel Ondina e Milazzo è una realtà. L’estate del 2000 passa fra mille difficoltà, Graziella con la pancia che s’ingrossa sempre di più per Chiara che arriva il 14 settembre fa la spola fra i due hotel, la nonna Pina ormai da anni stabile in cucina con alcuni collaboratori prepara all’Ondina i pasti anche per gli ospiti del Milazzo, Marco non ha ancora abbandonato il vecchio lavoro che lascerà nel maggio 2001, insomma un periodaccio ma tutto andrà per il meglio.
Fra baby-sitter che abbandonano all’improvviso e camerieri non troppo professionali la prima estate passa e i due hotel iniziano un processo costante che li porterà ad essere sempre più uniti.
Per prima cosa si dismette il servizio di colazione al Milazzo e gli ospiti vengono dirottati all’Ondina poi piano piano anche altri servizi e finalmente nel 2017 la sala Milazzo viene chiusa con la costruzione della nuova veranda e nell’inverno 2019/2020 si parte con la grande ristrutturazione. Le difficoltà non finiscono mai: a febbraio scoppia la pandemia del covid19 e il cantiere viene messo a dura prova, viene bloccato il 21 marzo e per riaprirlo ci si deve rivolgere direttamente al prefetto che per il 21 aprile 2020 da il permesso alla riapertura.
Marco che fa la spola fra la casa a Cesena e l’hotel a Cervia quella mattina dopo un mese di stop e di autoreclusione ai domiciliari nei 14 chilometri di distanza non incontra neppure un’auto, tutti sono ancora in lock-down e trovarsi in strada dopo un mese lo spiazza di brutto, è emozionato come il primo giorno di scuola.
Il 14 giugno finalmente si può aprire, i lavori terminati a tempo di record e noi siamo pronti, i clienti all’inizio sono pochi, titubanti, le mascherine obbligatorie ma l’incubo sta scemando. Dopo circa 4 settimane la gente si scuote dalla paura e in tanti decidono di venire al mare.
Per 2 mesi sarà un susseguirsi incessante di arrivi, di gradimenti e complimenti per i lavori svolti. Il 2021 si apre ancora in pandemia e sarà possibile aprire l’hotel solo dal ponte del 2 giugno. Sarà ugualmente un’estate memorabile anche se orfana della primavera. Finalmente nel 2022 si può aprire a Pasqua, come una volta, le mascherine ben presto gettate e a parte qualche piccola restrizione si può tornare gradualmente alla normalità.
In cucina la nonna Pina ha bisogno di aiuto, c’è dal 2020 lo chef Andrea che porta una ventata di gioventù e tanti piatti nuovi, insieme a lei che ogni giorno fa ancora la sfoglia col mattarello e cura i piatti della tradizione siamo in grado di offrire una cucina sopraffina che incontra un gradimento sempre più alto e riconosciuto da tutti. Nel frattempo sono nate Matilde nel 2021 e Isabella nel 2023, le due fantastiche bimbe di Andrea Giulia e Scori.
Tutte le nostre ragazze si sono laureate: Andrea Giulia in “Scienze Della Comunicazione”, Chiara in “Antropologia” e Alice in “Educatrice Sociale e Culturale” e in “Pedagogia” dopo aver contribuito alla “causa famigliare” negli anni dell’adolescenza decidono per 2 terzi (Andrea Giulia e Chiara) di continuare la tradizione di famiglia mentre la sola Alice deciderà di cogliere le opportunità che le si apriranno con il suo titolo di studio.
Graziella e Marco sono diventati nonni e Pina e Terzo bisnonni ma dopo tanti anni e 4 generazioni la passione e la determinazione in questa famiglia non sono cambiati, se ne accorgono continuamente gli ospiti che ci coprono di elogi ora anche per merito del nuovo chef Bruno Siboni e di tutti i nostri collaboratori storici e nuovi che ci trasmettono la forza di continuare in questa avventura che la vita ci ha voluto regalare.